Paolino Vitolo, consulente informatico, webmaster, ITC 	consultant, giornalista, scrittore.Belle senz'anima
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Plaudiamo all’iniziativa della giuria del concorso di Miss Italia, che ha molto opportunamente deciso di non voler nemmeno ascoltare la voce delle concorrenti, preferendo giudicarle in base alle loro grazie esteriori e riportando così il concorso nel suo alveo naturale, che è quello di concorso di “bellezza” e basta. Da qualche anno a questa parte, infatti, forse influenzati da certe tendenze femministe o presunte tali, che non vogliono, giustamente, che la donna venga ridotta a semplice oggetto di piacere, gli organizzatori del concorso hanno pensato di giudicare le concorrenti non solo per la loro avvenenza, ma anche per l’eloquio, lo spirito e – perché no? – per la cultura. E hanno involontariamente creato il fenomeno delle cosiddette “belle parlanti”, come qualcuno le ha definite, evocando forse inconsapevolmente l’immagine di quelle bambole con disco incorporato, che pronunciano delle frasi a caso quando se ne preme il pancino. Certo, le ultime dimostrazioni di eloquenza delle concorrenti di questa edizione 2000, smaniose di essere originali a tutti i costi, hanno fatto pensare più a delle “barbie” che a degli esseri raziocinanti e pensanti. E ci hanno fatto ricordare il monito, che si vede sempre più spesso presso qualche sportello pubblico e che, assimilando l’organismo umano a un calcolatore elettronico, recita più o meno così: “Prima di azionare la bocca, assicurarsi che il cervello sia collegato”. Monito che, nel caso specifico, si è rivelato alquanto ottimista, visto che, in certi casi, non è sembrato ci fosse alcun cervello da collegare.

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