(Corriere del Mezzogiorno - 29 gennaio 2008)
Questa immagine vale più di mille parole. L’ultima volta che il comune di Centola, e quindi anche la frazione di Palinuro, hanno potuto conferire i propri rifiuti alla discarica competente (quella di Serre - SA), era il 31 dicembre 2007. In attesa di trovare una soluzione provvisoria (che si sta alacremente cercando) e per evitare di inondare tutto il paese con l’immondizia, l’Amministrazione comunale ha richiesto ai cittadini di Palinuro il sacrificio di portare i propri sacchetti in unico punto di raccolta. Quindi quella che si vede nella foto è l’immondizia prodotta da 1500 abitanti in 29 giorni.
Ringraziamo Iddio che fa freddo e che turisti non ce ne sono, ma è chiaro che se non vogliamo compromettere la stagione turistica imminente ed anche – non dimentichiamolo! – la salute dei cittadini, un provvedimento risolutivo è di urgenza bruciante. A suo tempo, prima che l’emergenza esplodesse, erano state ipotizzate delle soluzioni alternative, come termovalorizzatori di avanguardia ad impatto ambientale praticamente nullo, che permettessero di liberarsi dall’oppressiva tutela della Regione Campania, che qui la maggior parte della popolazione vede come il fumo negli occhi, tanto che fioriscono le iniziative che vorrebbero che il Cilento e il Vallo di Diano confluissero nella provincia di Potenza, cioè nella Basilicata. Ma contro quelle iniziative è arrivato puntuale il veto regionale, che ha sancito per legge che nessuna amministrazione locale possa costituirsi come soggetto smaltitore di rifiuti. Veto, che oggi che la crisi è esplosa, ha acquistato il sapore della beffa. Anche perché all’amministrazione di Centola e di altri comuni costieri del Cilento accomunati nella stessa emergenza, sono precluse soluzioni provvisorie come quella di una piccola discarica di Cuccaro Vetere, alla quale hanno fatto ricorso con successo alcuni comuni minori delle zone montane più interne. Ci hanno detto che i motivi sono tecnici, perché Centola è molto più popolosa di quei comuni, ma a qualche malpensante è venuto in mente che Centola ha anche un altro peccato grave da scontare: ha un’amministrazione di colore politico opposto a quello del governo della Regione, il cui vicegovernatore – guarda caso! – è proprio di Cuccaro Vetere.
Ci si perdoni la malignità, ma ci è venuta spontanea forse proprio per il comportamento di un governatore come Bassolino, che in mezzo a questo disastro, ha dichiarato candidamente di non volersi dimettere “per non sfuggire alla realtà”. Chiunque, anche se innocente, avrebbe passato la mano, per un minimo di decenza ed anche per non passare alla storia come un re Mida al contrario, riuscito a trasformare in pattumiera un paradiso come il Parco Nazionale del Cilento, … “dove la natura è protetta”!
Paolino Vitolo
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