(Attualità del 1° febbraio 2011)
A mio parere, la notizia politica del giorno, cioè la Notizia con la N maiuscola, è la proposta del presidente del Consiglio alle forze politiche di opposizione, perché collaborino col governo per far uscire l’Italia dalla crisi economica internazionale. Non è bello pensar male, ma devo dire che il fatto che i giornaloni ed i tromboni dell’antiberlusconismo a tutti i costi non abbiano dato un grande risalto alla cosa è una conferma della validità del mio parere. Nel momento in cui i frustrati, i politici da quattro soldi, gli avanzi di un comunismo morto e sepolto, i pagliacci eternamente sconfitti, i mediocri rosi da invidioso livore si scatenano e cercano di unire le loro forze perché si illudono di poter scalzare un governo eletto dal popolo (anzi a furor di popolo), il principale, anzi l’unico obiettivo dei loro sforzi inani, il presidente Berlusconi, porge la mano all’opposizione e le chiede di fare ciò che un’opposizione seria dovrebbe fare per definizione: collaborare col governo anche contrastandolo, ma comunque in maniera costruttiva, per risolvere i problemi del Paese. E sono certo che da quest’ultima definizione nessuno possa dissentire: l’Italia innanzi tutto. Che diavolo, sono pur finiti i tempi in cui perfino nel simbolo il PCI anteponeva la bandiera dell’URSS alla bandiera della Patria italiana!
Devo dire che la mossa del Presidente è stata magistrale. Alla canea dei guitti e delle puttane scatenate dai suddetti mediocri, alle cosiddette rivelazioni più o meno pruriginose, alla pseudo-giustizia ad orologeria, egli ha risposto nella maniera più semplice e dignitosa: io governo e continuerò a farlo per il bene del Paese; voi riappropriatevi del vostro ruolo ed aiutatemi in questo governo, perché in fin dei conti anche voi dovete dar conto del vostro operato ai vostri elettori.
Tutto molto bello, ma purtroppo surreale, anzi utopico. Perché, purtroppo per l’Italia, è un’utopia che l’opposizione faccia il suo vero lavoro e presenti qualche proposta alternativa e la smetta di presentarsi al popolo senza uno straccio di programma, ma con il solo e unico ossessivo obiettivo di mandare a casa Silvio Berlusconi. Appena due giorni fa, infatti, il mostro sacro del PD, quel D’Alema ormai alla soglia della senilità, se n’è uscito con una novità mostruosa: l’ennesima alleanza, anzi accozzaglia, contro Berlusconi, definita correttamente dal portavoce del PdL come “armata Brancaleone”. In questo contesto e con queste premesse, la proposta di Berlusconi all’opposizione si configura come una ciambella di salvataggio a dei poveri naufraghi che annaspano nel mare della propria impotenza. E il segretario del PD Bersani, capo riconosciuto delle forze di opposizione, con la sua proverbiale intelligenza (che ne fa uno dei pilastri della propaganda del Popolo della Libertà), che cosa risponde? Dice di no e addirittura insolentisce il premier ripetendo il ritornello, che evidentemente è persino riuscito ad imparare a memoria: “Berlusconi và a casa!” oppure, come dicono i più raffinati veltroniani, “Berlusconi go home!”
A questo punto, pur con l’amarezza di veder confermata la mia scarsa considerazione verso una torma di individui, che bene o male si arrogano il diritto di rappresentare quasi la metà del popolo italiano, vorrei, nel mio piccolo, rivolgere al Presidente un messaggio di ottimismo. Lasci perdere le polemiche, le pagliacciate, gli attacchi di questa gente di nessun valore. Essi si distruggeranno da soli. Si limiti piuttosto a governare e a realizzare uno per uno i punti del programma che lo portò alla vittoria quattro anni fa. È questo, solo questo che noi vogliamo. E solo per questo lo premieremo e lo ringrazieremo.
1° febbraio 2011
Paolino Vitolo
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