(Attualità del 23 marzo 2011)
In questi giorni di celebrazioni per i 150 anni della Patria Italiana, durante i quali tutti fanno a gara a sventolare tricolori, a dichiararsi fieri di essere italiani, a riempirsi la bocca della parola "Patria", pur con le distinzioni, che io stesso, in quanto terrone, ho espresso nel mio precedente articolo " Amo l'Italia anche se è stata fatta molto male", in questi giorni - dicevo - ho avuto il piacere di ricevere un e-mail di un amico carissimo, anche se non lo vedo spesso perché abita lontano. Riporto il messaggio integralmente, insieme con il commento del mio amico, perché ritengo sia molto istruttivo, specie in questa atmosfera di gioiose celebrazioni bipartisan. Eccolo:
Discorso del Segretario Generale del PCI, Palmiro Togliatti al XVI Congresso
"È motivo di particolare orgoglio per me l'aver abbandonato la cittadinanza italiana per quella sovietica. Io non mi sento legato all'Italia come alla mia Patria, mi considero cittadino del mondo, di quel mondo che noi vogliamo vedere unito attorno a Mosca agli ordini del compagno Stalin.
È motivo di particolare orgoglio aver rinunciato alla cittadinanza italiana perché come italiano mi sentivo un miserabile mandolinista e nulla più. Come cittadino sovietico sento di valere 10mila volte più del migliore cittadino italiano".
OGGI I SUOI SUCCESSORI SI RIEMPIONO LA BOCCA DI PAROLE COME "PATRIA"
SPERIAMO SI SIANO CONVERTITI, MA NON CI CREDO: IO SONO STATO SONO E SARO' "UN MISERABILE MANDOLINISTA"...
Piaciuto? Sapevo già da tempo che il compagno Togliatti non era un uomo (in nessuna delle cinque categorie elencate da Leonardo Sciascia ne "Il giorno della civetta"). Ero e sono convinto che egli non era nemmeno un animale, perché - come sapete - ritengo gli animali migliori degli uomini e quindi sarebbe troppo onore per il compagno Togliatti essere chiamato bestia. Per quanto riguarda gli oggetti inanimati, trovo difficile anche paragonarlo alle nostre deiezioni naturali, che sono molto più nobili del soggetto in questione.
Condivido peraltro le perplessità del mio amico sulla sincerità degli ex compagni convertiti e rifatti che oggi sventolano il tricolore, ma, rispetto a lui voglio essere più buono, offrendo a costoro la possibilità di dimostrare con i fatti la sincerità della loro "conversione". La mia proposta è la seguente: i neo italiani ex sovietici presentino una proposta di legge che imponga di cancellare dalla toponomastica di tutte le città d'Italia il nome dell'innominabile soggetto in questione. Non solo nella rossa (pardon "ex-rossa") Emilia-Romagna, le città e i paesi pullulano di vie Palmiro Togliatti, ma addirittura a Roma c'è un viale Togliatti, che, essendo nella periferia nord, appare persino in uno svincolo della bretella dell'autostrada Roma-L'Aquila. Ogni volta che passo di là mi si rivolta lo stomaco e sono certo che non capita solo a me.
Accogliendo questa modesta proposta i neo-italiani conseguirebbero il doppio obiettivo di dimostrare la loro sincerità e di cancellare per sempre delle brutture che ci costringono a ricordare un terribile passato, che andrebbe (e qui contraddico il titolo di questo pezzo) al più presto dimenticato.
Paolino Vitolo