Paolino Vitolo, consulente informatico, webmaster, ITC 	consultant, giornalista, scrittore.Caro Bassolino... Abbiamo già dato!
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(Il Cerchio dicembre 2015)

Caro Bassolino,
innanzitutto di ringrazio. La tua improvvisa apparizione, anzi “riapparizione”, mi ha tolto di colpo vent’anni di dosso: il che non è poco. Vederti all’improvviso in televisione, con dietro in bella vista una foto della famosa montagna di sale con i cavalli morti di Mimmo Palladino, con cui arredasti (?) tanto tempo fa il nostro bellissimo Largo di Palazzo, vederti con la tua faccia immutabile da Pulcinella che si è tolto la maschera, vederti così all’improvviso, insomma, mi ha fatto ritornare giovane, anzi più giovane di come sono o mi sento, e mi ha spinto a scriverti un’altra volta, come ai vecchi tempi.
L’idea di candidarti nuovamente a sindaco di Napoli è semplicemente fantastica! Te ne do atto. Del resto, dopo il nulla degli ultimi anni, anche il cavallo di Caligola potrebbe aspirare a fare il sindaco, e farebbe pure una bella figura. E potresti riuscirci anche tu, che vent’anni fa, grazie al poderoso aiuto dei giornaloni amici, fosti capace di inventarti la bufala del rinascimento napoletano e la tenesti in piedi per qualche anno prima che inevitabilmente si sgonfiasse come un palloncino bucato.
Sei furbo, Bassolino, non c’è che dire. Hai capito perfettamente che i napoletani sono delusi e mortificati. Molti, la maggioranza, votarono Gigino, l’attuale sindaco, pensando che fosse una specie di “sceriffo” che avrebbe messo a posto le cose che non andavano (anche per colpa tua) con azione fulminea e decisa. Non è stato così e la delusione è stata cocente, soprattutto per quelli che non vollero votare Lettieri, il candidato del centrodestra, considerato a torto un vecchio arnese colluso con la peggiore politica per favorire i propri interessi. Eppure Lettieri ha risanato l’Atitech, azienda in disfacimento, in maniera esemplare, trasformandola in un polo di eccellenza dell’industria aeronautica, un’azienda sana che fa utili ed investe pur in periodo di congiuntura. Forse, chissà, se avesse fatto il sindaco di Napoli, ora la nostra stupenda e sfortunata città non starebbe tanto male. E così, dopo solo pochi mesi dall’insediamento del sindaco Gigino, i suoi stessi entusiasti sostenitori cominciarono a fare le fiaccolate sotto il Comune a piazza Municipio, per protestare e sognare che si potesse dimettere.
Bravo Bassolino! Hai capito che il momento è propizio. I napoletani sono delusi e soprattutto sono stanchi, dopo il nulla della Iervolino e di De Magistris, e vorrebbero un governo vero, che potesse finalmente rendere giustizia alla città. E poi, il fatto di presentarti a dispetto del tuo segretario di partito, nonché presidente del Consiglio non eletto da nessuno, ti dà anche l’aura dell’eroe, del Davide che ha il coraggio di affrontare e sconfiggere il cattivo Golia. Tu che sei molto furbo l’hai capito benissimo. E forse potresti anche vincere; o almeno lo pensi e lo speri.
Non penserai però che i napoletani siano stupidi, o almeno troppo stupidi. Certo, gente che ha eletto a furor di popolo (ricordate le maggioranze del 70%) personaggi come te, come la signora Iervolino o come l’ex-magistrato Gigino, potrebbe anche votarti e tu potresti addirittura vincere. Ma non illuderti; i napoletani non sono stupidi. Hanno solo una piccola fissazione: vorrebbero essere governati da una persona brava onesta e capace. In una parola cercano un “signore” e purtroppo lo cercano in un terreno dove i signori, quelli veri, sono una merce rarissima, quasi impossibile da trovare. Io nella mia vita ne ho visti solo due: Achille Lauro, che fece il sindaco quando io ero ancora un ragazzino, e Antonio Rastrelli, governatore della Campania troppo onesto e per bene per poter resistere in quella giungla.
Tu, Bassolino, pensi di avere le caratteristiche degli esempi che ho citato? Che potresti fare se tornassi a palazzo San Giacomo? Ti inventeresti un altro rinascimento? O chiameresti qualche altro artista con montagne di sale o mobili appesi sotto il colonnato di San Francesco di Paola? E che pensi di fare per i problemi, quelli veri, per il degrado delle periferie, per la camorra, per le strade dissestate, per il turismo che non decolla (anzi regredisce), per i musei abbandonati, per i trasporti pubblici ormai quasi inesistenti? Che pensi di fare perché Napoli riconquisti il ruolo che le spetta, quello di capitale del Mediterraneo?
Ci avevi pensato, Bassolino? È questo che vogliono i napoletani: una città normale oltre che bella, dei servizi efficienti e la lotta contro il degrado. Non vogliamo più vergognarci, non vogliamo più essere presi in giro da qualunque becero ignorante, non vogliamo più esercitare l’arte in cui pur siamo maestri, quella di arrangiarci.
Puoi darci questo, Bassolino? Tu che non ne fosti capace vent’anni fa, quando eravamo tutti più giovani, ottimisti e fiduciosi? Io non lo credo e per questo ti rivolgo una vecchia esortazione, come spesso concludevo le lettere che ti inviavo tanto tempo fa: “Bassolino, lascia perdere! Abbiamo già dato.”


Paolino Vitolo


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