(IL MONITORE - febbraio 2004)
Quando i comici tentano di trasformarsi in personaggi seri diventano irriconoscibili e ridicoli. Con certe diatribe televisive non si è fatto altro che aumentare l'"audience" a scapito di quanti dalla televisione cercano un po' di informazione e qualche buon film. Si vede che in certi ambienti si guarda solo al predominio.
Guardo poco la televisione, in tutta la mia vita non ho visto più di cinque minuti di “Grande fratello”, da circa trent’anni non vedo non sento e non so nulla del Festival di San Remo. E me ne vanto.
Però una sera, mentre facevo zapping cercando di trovare un telegiornale, improvvisamente mi sono imbattuto nella faccia di Paolo Bonolis, incredibilmente seria! Non era vestito da bianco angioletto, né stava prendendo il caffè con il barbuto e distinto San Pietro in doppio petto, ma sembrava stranamente e quasi ridicolamente incazzato (mi si lasci passare il termine, ma non ne trovo uno più appropriato) e perciò non ho potuto fare a meno di soffermarmi su quel canale, che, come ho potuto notare, era niente meno che della RAI. E così ho potuto ascoltare quasi per intero un vibrante pistolotto del suddetto comico, diventato improvvisamente e terribilmente serio, concluso con un lapidario “Vergognati!”. Non sapendo chi si dovesse vergognare e di che cosa e soprattutto preoccupato della metamorfosi del Bonolis, che come comico è anche divertente, ma quando fa il serio è a dir poco inquietante, mi sono informato in giro e, quel che è peggio, nelle serate successive mi sono messo volutamente a guardare quei programmi che prima disprezzavo. Potenza delle tenebre! Evidentemente i diabolici signori del video erano riusciti nel loro intento di allargare la cosiddetta “audience”, anche a spese e alla faccia di chi dalla televisione cerca solo un po’ di informazione e magari qualche bel film. Potrebbe darsi che il Bonolis, passato da Mediaset a RAI e pubblicamente incensato dal suo nuovo direttore Del Noce, si sia sentito improvvisamente “promosso” ed abbia ritenuto di aver raggiunto finalmente la maggiore età (pazienza: errare humanum est!). Potrebbe darsi che “Striscia la notizia” di Canale 5 si sia sempre più immedesimata nella sua missione di castigatrice dei costumi e di scopritrice dei tarocchi altrui (non dei propri, naturalmente). Potrebbe anche darsi che la RAI, che pure non è uno stinco di santo, si sia sentita tanto offesa da querelare veramente, e non per scherzo, Canale 5.
Potrebbe darsi, ma – scusate tanto – io non ci credo! In un mondo che è diventato tutto una messa in scena, un apparire senza essere, un anelare al successo alla fama e al denaro, per dimenticare la nullità che si è e che inevitabilmente si diventa, quando si vuol fare per forza a meno degli ideali; in questo mondo che purtroppo ci ritroviamo, mi sembrerebbe proprio strano che proprio i burattinai di questo squallido circo mediatico si mettessero a litigare sul serio!
Però ci hanno fatto divertire, sinceramente. E anche il dio “audience” si è ben pasciuto di questa pagliacciata. Che cosa volete di più?